KrishnamurtiJiddu Krishnamurti (1895-1986)

Nato nel 1895 vicino a Madras, e dunque indiano, Krishnamurti amava considerarsi un uomo libero dall’influenza della propria cultura originaria. E lo era con assoluta evidenza.

Le sue parole si indirizzavano a tutti, a tutte le culture, e scorrevano spontaneamente come un flusso benefico, come l’acqua di un fiume, semplici e ispirate. In ciò non faceva alcuno sforzo e coloro che l’hanno conosciuto possono testimoniare che Krishnamurti esprimeva ciò che era: viveva il suo stesso insegnamento in ogni istante.

Raccomandava a coloro che si interrogavano di non cercare nulla al di fuori di loro stessi. Affermava che tutte le risposte ai nostri interrogativi si trovano in noi. Per conoscerle dobbiamo spogliarci dei condizionamenti, liberarci dai meccanismi mentali. Essere in pace. Non dobbiamo ricercare nulla. Dobbiamo ricevere. Presenti alla realtà, vigili. (G. Blitz)

 

Così Jiddu Krishnamurti:

«La verità non è in India o in qualunque altro Paese…

La verità è qui dove siete voi, dove sono le vostre pene, i vostri tormenti,

il vostro sconforto, la vostra infelicità.

La consapevolezza è osservazione senza condanna.

Essa comporta l’intendimento, poiché non vi è condanna né identificazione, ma osservazione silenziosa.

Se intendo comprendere qualcosa, devo osservare, non criticare, non condannare. Ci deve essere semplicemente la tacita osservazione di un fatto. Non vi è alcun fine,

ma la consapevolezza di ogni cosa man mano che sorge.»

(Krishnamurti-La prima e ultima libertà)

Testi consigliati:

La prima e ultima libertà – Ubaldini, Roma

Meditazioni sul vivere – Oscar Saggi Mondatori 1998

– Mary Lutyens – Krishnamurti, les années de l’éveil – Editions Arista, 1982